C’è chi paragona la sua portata innovativa a quella prodotta quindici anni fa dall’introduzione dell’iPhone e chi, invece, teme che possa essere utilizzato in modo improprio per scopi dannosi.
In un modo o nell’altro però, ChatGPT – il chatbot sviluppato da OpenAI, una società dedicata alla ricerca e allo sviluppo di intelligenze artificiali – sta facendo molto parlare di sé da qualche mese a questa parte.
ChatGPT: che cos’è
Non è certo la prima volta che sentiamo parlare di chatbot, ossia di quei software che – grazie all’intelligenza artificiale – rispondono alle frasi scritte dagli utenti simulando conversazioni umane.
Li troviamo spesso, ad esempio, sui siti web come assistenza clienti, ma di solito sono abbastanza rudimentali e svolgono compiti ristretti e ben definiti.
Allora perché ChatGPT – scritto anche staccato Chat GPT – viene considerato diverso dagli altri chatbot, a tal punto che Microsoft, che già aveva investito 1 miliardo di dollari in OpenAI nel 2019 e 2 miliardi di dollari nei due anni successivi, ha deciso di reiterare l’investimento per ben 10 miliardi di dollari (cifra ancora da confermare, in quanto l’accordo non è ancora stato finalizzato)?
ChatGPT è l’acronimo di Chat Generative Pre-trained Transformer (tradotto letteralmente: trasformatore pre-istruito generatore di programmi di dialogo) ed è appunto un chat bot basato su AI e machine learning con capacità enormemente superiori agli altri chatbot messi finora in commercio.
È basato sulla tecnologia GPT-3.5 (o Instruct GPT, evoluzioni dei modelli GPT-3), realizzata su un’infrastruttura di supercalcolo di Azure AI, ed è stato addestrato su una immensa mole di testi – tra cui articoli di giornale, libri, documenti e canzoni – per avere conversazioni articolate e rispondere a domande.
Come funziona Chat GPT?
Per accedere alla chat di OpenAI non è necessario scaricare alcuna app o iscriversi a qualche abbonamento.
ChatGPT è infatti, per il momento, gratis: basta solo andare sul sito chat.openai.com, fare il log in (che si può tranquillamente fare con il proprio account Google o Microsoft) e attivare quindi gratuitamente il proprio account.
Una volta entrati nella homepage – ancora in versione Beta – il sito mette a disposizione una guida introduttiva ed esempi per capire come si usa e, al di sotto di questa introduzione, c’è una barra in cui si può iniziare a chattare con ChatGPT.
La chat si è dimostrata capace di scrivere o correggere codici di programmazione informatica, di spiegare algoritmi complessi, di comporre brani di pianoforte ispirati a Mozart, di inventare barzellette e addirittura di diagnosticare correttamente malattie a partire da una serie di sintomi.
Limiti e capacità
Tra le capacità che distinguono ChatGPT c’è sicuramente il fatto che questa intelligenza artificiale ricorda ciò che l’utente ha scritto nella precedente conversazione, oltre al fatto che consente all’utente di fornire correzioni di follow-up e di rifiutare richieste inappropriate.
Tra i limiti (che si possono trovare anche direttamente sul blog di OpenAI) ci sono invece:
- Risposte plausibili ma errate o prive di senso. Questo è dovuto a tre motivi principali: durante l’addestramento può essere che non esista ancora alcuna fonte di verità relativa a quel determinato argomento; addestrare il modello a essere più cauto fa sì che rifiuti le domande a cui può rispondere correttamente; l’addestramento supervisionato inganna il modello perché la risposta ideale dipende da ciò che sa il modello e non da ciò che sa l’utente umano.
- È sensibile alle modifiche o al tentativo di ripetere la stessa richiesta più volte. Ad esempio, data una certa domanda, il modello può affermare di non conoscere la risposta, ma se si riformula leggermente il testo, può rispondere correttamente.
- È spesso eccessivamente prolisso e abusa di determinate frasi. Questi problemi derivano da pregiudizi nei dati di addestramento (i programmatori preferiscono risposte più lunghe che sembrano più complete).
- A volte è probabile che risponda a istruzioni dannose o mostri un comportamento distorto, anche se il modello tende a rifiutare richieste inappropriate. È successo infatti che alcuni utenti siano riusciti a farsi spiegare da ChatGPT come rubare un’auto o creare una bomba nucleare.
- Non è collegato a Internet e non è a conoscenza di nulla che sia accaduto dopo il 2021, motivo per cui alcune risposte possono apparire talvolta obsolete.
I big della Silicon Valley sono preoccupati da ChatGPT?
La capacità espressive della chat di OpenAI, che vanno ben oltre le risposte canoniche e più o meno realistiche degli altri chatbot, stanno attirando l’attenzione dei detentori dei principali motori di ricerca, Google in primis.
Questo perché chiedere consigli e informazioni a un’intelligenza artificiale potrebbe diventare molto più pratico e veloce di una ricerca su Google, che ci costringe invece a trovare la risposta desiderata tra centinaia di migliaia di risultati.
Secondo il New York Times, alcuni dirigenti del gruppo Google (che comprende anche YouTube e altre aziende) “temono che per l’azienda si stia avvicinando un momento temuto dai principali gruppi della Silicon Valley: l’arrivo di un enorme cambiamento tecnologico in grado di sconvolgere il business”, ma non è proprio così.
Sicuramente l’avvento di ChatGTP sta iniziando a modificare alcuni equilibri, ma Google non è stata presa alla sprovvista, anche perché l’azienda è stata tra le prime a investire nel settore e ha già realizzato un chatbot in grado di competere con chat gpt.
In conclusione, sebbene i testi prodotti da ChatGPT siano molto convincenti, ad oggi contengono spesso errori, e la velocità con cui il servizio può produrre testi di qualunque tipo preoccupa molti commentatori, secondo cui la popolarità di queste IA avrà conseguenze pesanti nella diffusione di fake news.
Tuttavia, il fine ultimo di ChatGPT è al momento solo quello di generare risposte scritte dotate di senso compiuto, non di essere un oracolo in grado di dare la risposta corretta a qualsiasi domanda.
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