L’AI Index Report 2025 mette in evidenza l’evoluzione dell’intelligenza artificiale verso una maggiore diffusione, efficienza e accessibilità. Nel rapporto, curato dalla Stanford Institute for Human-Centered AI (Stanford University), giunto alla sua ottava edizione, si nota come l’influenza dell’AI nella società, nell’economia e in molti altri settori delle attività su scala globale continui a intensificarsi.
Due esempi possono far comprendere meglio questa progressione. Il primo riguarda i brevetti. Tra il 2010 e il 2023, il numero di brevetti di AI è cresciuto in modo costante e significativo, passando da 3.833 a 122.511. Solo nell’ultimo anno, il numero di brevetti specifici è aumentato del 29,6%.
Inoltre, in termini di prestazioni, nel 2023, i ricercatori hanno introdotto nuovi benchmark per testare i limiti dei sistemi di intelligenza artificiale avanzati. Solo un anno dopo, le prestazioni sono aumentate notevolmente: i punteggi sono aumentati tra il 18,8% e 67,3%, a seconda del termine di riferimento. Oltre ai benchmark, i sistemi di intelligenza artificiale hanno compiuto passi da gigante nella generazione di video di alta qualità e, in alcuni contesti, gli agenti LLM “hanno persino superato gli esseri umani nelle attività di programmazione con budget di tempo limitati”.
AI Index: l’intelligenza artificiale è sempre più pervasiva
Un primo elemento fornito dallo AI Index Report 2025 è che l’intelligenza artificiale è sempre più integrata nella vita di tutti i giorni. Dall’assistenza sanitaria ai trasporti, “si sta rapidamente spostando dal laboratorio alla vita quotidiana”. Qualche esempio: nel 2023, la Food and Drug Administration (agenzia federale statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) ha approvato 223 dispositivi medici basati sull’intelligenza artificiale, rispetto ai soli sei del 2015. Sulle strade, le auto a guida autonoma non sono più in fase sperimentale, come dimostrano le esperienze di taxi a guida autonoma negli USA e in Cina.
Un altro elemento che emerge dal report curato dallo Stanford HAI riguarda la diffusione dell’intelligenza artificiale nel mondo aziendale. L’utilizzo dell’AI da parte delle aziende sta accelerando. Nel 2024 il 78% delle organizzazioni ha dichiarato di utilizzarla; solo l’anno prima la percentuale era giunta al 55%.
Le imprese puntano forte sull’impiego dell’AI, come pure la ricerca. Nel 2024, gli investimenti privati statunitensi in intelligenza artificiale sono cresciuti fino a 109,1 miliardi di dollari, quasi 12 volte i 9,3 miliardi di dollari della Cina e 24 volte i 4,5 miliardi di dollari del Regno Unito. La Generative AI “ha registrato uno slancio particolarmente forte, attraendo 33,9 miliardi di dollari a livello globale in investimenti privati, con un aumento del 18,7% rispetto al 2023”, segnala sempre il rapporto.
AI sempre più per tutti
Nell’AI Index Report 2025 un altro elemento caratterizzante il progresso dell’intelligenza artificiale si manifesta anche nella maggiore efficienza, convenienza e accessibilità.
“Grazie a modelli di piccole dimensioni sempre più performanti, il costo di inferenza per un sistema con prestazioni pari a GPT-3.5 è diminuito di oltre 280 volte tra novembre 2022 e ottobre 2024. A livello hardware, i costi sono diminuiti del 30% all’anno, mentre l’efficienza energetica è migliorata del 40% ogni anno”.
Anche nel mondo dell’istruzione, l’intelligenza artificiale è un elemento sempre più strategico. L’istruzione su AI e informatica è in espansione, anche se persistono lacune in termini di accesso e preparazione. In ogni caso, due terzi dei Paesi nel mondo ora offrono o prevedono di offrire un’istruzione informatica dalla scuola materna alle superiori, il doppio rispetto al 2019, con Africa e America Latina che stanno registrando i maggiori progressi. Negli Stati Uniti, il numero di laureati con una laurea triennale in informatica è aumentato del 22% negli ultimi 10 anni. “Negli Stati Uniti, l’81% degli insegnanti di informatica dalla scuola materna alle superiori afferma che l’intelligenza artificiale dovrebbe essere parte integrante dell’istruzione informatica di base, ma meno della metà si sente in grado di insegnarla” riporta l’AI Index.
USA e Cina si sfidano sull’intelligenza artificiale
A livello geopolitico, l’AI Index Report 2025 evidenzia la competizione in atto tra USA e Cina.
Gli Stati Uniti hanno ancora una posizione prioritaria nella produzione di modelli di AI di alto livello, ma la Cina sta colmando il divario in termini di prestazioni. Nel 2024, le istituzioni statunitensi hanno prodotto 40 modelli di intelligenza artificiale degni di nota, rispetto ai 15 della Cina e ai tre dell’Europa. Mentre gli Stati Uniti mantengono il primato in termini di quantità, i modelli cinesi hanno rapidamente colmato il divario in termini di qualità.
La Cina è al primo posto per numero di pubblicazioni di ricerca sull’AI, mentre gli Stati Uniti sono al primo posto per la ricerca altamente influente. Nel 2023, la Repubblica Popolare ha prodotto più pubblicazioni sull’AI (23,2%) e citazioni (22,6%) di qualsiasi altro Paese. Negli ultimi tre anni, le istituzioni statunitensi hanno contribuito con il maggior numero di pubblicazioni sull’intelligenza artificiale tra le prime 100 più citate.
A livello globale, persistono differenze relativamente all’ottimismo nei confronti dell’AI. In Cina (83%), Indonesia (80%) e Tailandia (77%), un’ampia maggioranza di persone ritiene che i prodotti e i servizi basati sull’AI offrono più vantaggi che svantaggi, mentre solo una minoranza condivide questa opinione in Canada (40%), Stati Uniti (39%) e Paesi Bassi (36%).
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