Per comprendere le tendenze dell’intelligenza artificiale è istruttivo leggere la ricca analisi contenuta in “Trends – Artificial Intelligence”, primo report della società di venture capital Bond, fondata da Mary Meeker, una delle figure di riferimento per le analisi su internet e sulla digital transformation.
Da poco uscito, il documento colpisce subito per la mole dell’analisi e perché conferma quanto si pensa sulla AI: è una rivoluzione tecnologica che procede a un ritmo e su una scala che lei definisce “senza precedenti”.
La parola unprecedented compare ben 64 volte nelle 340 pagine del report, che ha la capacità di delineare presente e futuro dell’intelligenza artificiale e dello scenario generato.
Dalla crescita esponenziale di ChatGPT alla competizione tecnologica tra Stati Uniti e Cina, ci sono molti aspetti da mettere in evidenza e che mostrano luci (e ombre) del progresso.
Crescita esponenziale tra le tendenze dell’intelligenza artificiale
Per introdurre il quadro e comprendere le tendenze dell’intelligenza artificiale è bene partire da quanto sia ubiqua oggi l’AI. Lo spiega bene Meeker:
«Immaginate, per un attimo, quanto sarebbe diversa la vostra prossima settimana se non ci fosse Internet. Ogni aspetto della vita moderna – come lavoriamo, come comunichiamo, come governiamo e molto altro – verrebbe probabilmente stravolto. Internet si è intrecciato in così tanti aspetti della vita, grandi e piccoli, che – per molti – è difficile immaginare un mondo senza di esso. Nel prossimo decennio o ventennio, immaginare un mondo senza IA probabilmente avrà la stessa sensazione».
L’intelligenza artificiale sta rimodellando il panorama moderno a una velocità vertiginosa. Uno degli esempi più significativi è ChatGPT ha raggiunto 800 milioni di utenti settimanali in soli 17 mesi e ha accumulato circa 365 miliardi di ricerche annuali, un traguardo che Google ha impiegato 11 anni per raggiungere. Ma è tutto il mondo AI che colpisce per la velocità di crescita. I dati per per addestrare modelli di intelligenza artificiale hanno registrato una crescita del 260% in 15 anni, il calcolo per il loro addestramento ha fatto segnare un + 360% nello stesso lasso di tempo.
Incrementi notevoli su brevetti e spese per l’AI
Il dinamismo in termini di ricerca e sviluppo, una delle tendenze dell’intelligenza artificiale più evidenti, è incredibile. Come evidenzia il report, in termini di brevetti IT negli USA concessi annualmente solo nel 2024 ne sono stati concessi ben seimila in più rispetto all’anno prima.
Questo fermento lo si nota bene dalle spese sostenute dai Big Six, i sei colossi hi-tech: nel 2024 sono stati registrati 212 miliardi di dollari in spese in conto capitale, + 63% su base annua.
Sia gli hyperscaler che le aziende AI-first stanno investendo miliardi nella creazione di capacità di calcolo, non solo per l’archiviazione, ma anche per carichi di lavoro di inferenza in tempo reale e training di modelli che richiedono hardware denso e ad alta potenza. Con l’evoluzione dell’IA da sperimentale a essenziale, lo stesso vale per i data center.
Alla crescita della spesa in AI si aggiunge la diffusione d’uso dell’AI sempre più ampia.
Inoltre, sta emergendo una nuova classe di intelligenza artificiale: quella degli Agenti AI.
La chiave per capire questo trend di cambiamento è ben illustrata dal report:
«Proprio come nei primi anni Duemila i siti web statici hanno ceduto il passo ad applicazioni web dinamiche, dove strumenti come Gmail e Google Maps hanno trasformato Internet da un insieme di pagine a un insieme di utilità, gli AI Agent stanno trasformando le interfacce conversazionali in infrastrutture funzionali». Così l’interesse verso di loro è schizzato in alto: in termini di ricerche Google effettuate, si è registrato un +1.088% in 16 mesi.
Dal calo dei costi di inferenza al silicio personalizzato
Seppure la crescita dell’importanza dell’AI richieda sempre più grandi richieste di energia, è anche vero che si è registrato un forte calo dei costi di inferenza e la crescente accessibilità di modelli.
Tra il 2022 e il 2024, il costo per token per l’esecuzione dei modelli linguistici è diminuito di circa il 99,7%, un calo dovuto a enormi miglioramenti sia nell’hardware che nell’efficienza algoritmica.
«Ciò che un tempo era proibitivo per tutte le aziende, tranne le più grandi, è ora alla portata di sviluppatori individuali, sviluppatori di app indipendenti, ricercatori che usano un laptop e dipendenti di piccole aziende a conduzione familiare».
La sempre crescente “fame” di AI, una delle tendenze dell’intelligenza artificiale, per anni si è alimentata anche grazie a motori potenti quali le GPU. Questa dipendenza, combinata con una domanda improvvisa e sproporzionata, ha creato dei vincoli. Per evitarli, gli hyperscaler e i cloud provider si stanno muovendo per migliorare le loro supply chain per gestire tempi di consegna lunghi. Questo cambiamento sta accelerando l’ascesa del silicio personalizzato, in particolare dei circuiti integrati specifici per applicazione.
Luci e ombre sul futuro dell’intelligenza artificiale
La grande espansione dell’AI da un lato è positiva, dall’altra impone riflessioni. Dal lato del calcolo, gli investimenti continuano a crescere in modo esponenziale. Le spese in conto capitale dei principali fornitori di servizi cloud, produttori di chip e hyperscaler “hanno raggiunto nuovi massimi, spinti dalla corsa per abilitare l’inferenza in tempo reale e ad alto volume su larga scala”, si legge nel documento di analisi. L’investimento non riguarda solo i chip, ma anche nuovi data center, infrastrutture di rete e sistemi energetici per supportare la crescente domanda.
«Resta da vedere se questo livello di spesa in conto capitale persisterà, ma con l’avanzare dell’IA verso l’avanguardia – in veicoli, aziende agricole, laboratori e case – la distinzione tra infrastrutture digitali e fisiche continua a sfumare».
Un’altra delle tendenze dell’intelligenza artificiale che si evidenziano è la corsa globale per costruire e implementare sistemi di IA all’avanguardia, sempre più definita dalla rivalità strategica tra Stati Uniti e Cina. Mentre le aziende statunitensi hanno guidato la carica nell’innovazione dei modelli, nel silicio personalizzato e nell’implementazione su scala cloud, la Cina sta avanzando rapidamente nello sviluppo open source, nelle infrastrutture nazionali e nel coordinamento supportato dallo Stato.
Entrambe le nazioni considerano l’AI non solo come un fattore trainante per l’economia, ma anche come una leva di influenza geopolitica. «Questi ecosistemi IA in competizione stanno amplificando l’urgenza di sovranità, sicurezza e velocità», è la riflessione che si legge nelle sintesi conclusive dell’analisi di Mary Meeker e degli altri tre co-autori.
I rischi non si nascondono, ma i benefici di puntare sulla corsa all’AI possono generare benefici di grande impatto, dal mondo del lavoro al progresso medico-scientifico.
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