Con l’anno nuovo alle porte, si guarda alla tecnologia e alle tendenze che caratterizzeranno il 2025. Il primo e più forte trend riguarda l’intelligenza artificiale. Sia Gartner sia Deloitte nei propri Tech Trends delineano un anno dove l’AI sarà il vero tratto dominante e ubiquo dell’innovazione tecnologica.

Entrambe evidenziano il concetto di “Agentic AI”, ovvero di sistemi di intelligenza artificiale che stanno acquisendo sempre più potere per creare piani e agire in modo autonomo, favorendo l’automazione e la produttività sul posto di lavoro.

Deloitte, in particolare, rileva come l’artificial intelligence si sta intrecciando nel tessuto delle nostre vite. Cosa ci attende, quindi, per il 2025?

Tecnologia e tendenze 2025: il ruolo dell’AI secondo Gartner

A proposito di tecnologia e tendenze, Gartner ha stilato un’analisi degli strategic technology trends del 2025, selezionandone dieci, organizzati in tre temi: imperativi e rischi dell’intelligenza artificiale, nuove frontiere dell’informatica e sinergia uomo-macchina.

Nel primo caso si evidenzia come i sistemi di intelligenza artificiale stanno acquisendo sempre più potere per creare piani e agire in modo autonomo, favorendo l’automazione e la produttività sul posto di lavoro.

Si parla, come primo trend, di Agentic AI, ovvero di intelligenza artificiale autonoma in grado di pianificare e agire per raggiungere gli obiettivi prefissati dall’utente.

Anche le piattaforme di governance dell’intelligenza artificiale troveranno sempre più spazio.

Accanto al fattore AI, nel primo tema rientra anche la necessità di disinformation security, un trend in ampio sviluppo. Le campagne di disinformazione, che rappresentano già una delle principali minacce a livello globale, hanno il potenziale di diventare virali sui social media e causare perdite aziendali dirette dovute a frodi, boicottaggi e danni alla reputazione.

Dalla crittografia post-quantistica ai robot polifunzionali

Col secondo tema, riguardante le nuove frontiere dell’informatica, prende spazio l’evidenza delle nuove frontiere dell’informatica, che spingono le organizzazioni a riconsiderare il modo in cui elaborano. Gartner introduce il trend della crittografia post-quantistica, come sistema di protezione dei dati resistente ai rischi di decifratura del calcolo quantistico, ma delinea anche lo sviluppo dell’intelligenza invisibile ambientale. Si tratta di tecnologia integrata in modo discreto nell’ambiente per consentire esperienze più naturali e intuitive. Si fa così spazio all’ambient intelligence, scenario nel quale gli uomini vivono circondati da una tecnologia informatica e telematica, ovvero da dispositivi con capacità computazionali e di connessione in rete, che si mettono a loro disposizione in modo non invadente, grazie a sensori e ad altri strumenti.

Sempre in tema di tecnologia e tendenze, viene posto tra i trend anche l’elaborazione ibrida, quella cioè in grado di combinare diversi meccanismi di elaborazione, archiviazione e rete per risolvere problemi computazionali.

Il terzo e ultimo tema riguarda la sinergia uomo-macchina, che unisce il mondo fisico e quello digitale. In questo caso una delle tendenze dominanti è lo spatial computing. L’elaborazione spaziale migliora digitalmente il mondo fisico utilizzando tecnologie come la realtà aumentata e virtuale per offrire esperienze immersive.

All’interno del terzo tema trovano spazio anche i robot polifunzionali, in grado di svolgere più compiti e di passare senza problemi da uno all’altro a seconda delle necessità.

Infine, si fa strada il miglioramento neurologico, costituito da tutti i sistemi atti a migliorare le capacità cognitive con tecnologie che leggono e decodificano l’attività cerebrale.

Tech trends Deloitte: l’AI è nel tessuto delle nostre vite

Nel 16esimo rapporto annuale su tecnologia e tendenze di Deloitte, l’AI è il filo conduttore, rivelando la misura in cui essa si sta intrecciando “nel tessuto delle nostre vite”. Anticipa un futuro in cui l’intelligenza artificiale “sarà fondamentale come l’elettricità per le attività quotidiane e la vita personale”, si legge nel documento di analisi.

Nelle sei macro forze dell’Information technology (Interaction, Information, Computation, Business of Technology, Cyber and Trust, Core modernization) spesso compare il fattore AI.

L’intelligenza artificiale generativa continua a essere la parola d’ordine dell’anno, ma si va ben oltre. Si parla infatti di AI ovunque. Come prevedono gli analisti Deloitte:

“L’intelligenza artificiale lavorerà silenziosamente in background, ottimizzando il traffico nelle nostre città, personalizzando la nostra assistenza sanitaria o creando percorsi di apprendimento adattivi e accessibili nell’istruzione.”

Un primo elemento che trova analogie con Gartner, è il concetto di Agentic AI. Secondo Deloitte,

“le organizzazioni potrebbero assistere a un cambiamento fondamentale nell’IA, dall’aumento della conoscenza all’aumento dell’esecuzione. Gli investimenti fatti oggi nell’agentic AI, come viene definita questa nuova era, potrebbero stravolgere il nostro modo di lavorare e vivere, dotando consumatori e aziende di eserciti di assistenti basati sul silicio”.

Altro concetto forte è lo spatial computing, in analogia con le predizioni di Gartner. Nei prossimi anni, i progressi nell’intelligenza artificiale potrebbero portare a esperienze di elaborazione spaziale senza soluzione di continuità e a una migliore interoperabilità.

Nell’analisi Deloitte si parla anche di futuro dell’AI. Per sfruttare il crescente entusiasmo intorno alla Generative AI, molte organizzazioni hanno già adottato i Large Language Models, considerati la migliore opzione per molti casi d’uso. “Ma alcune stanno già guardando avanti”. C’è chi sta prendendo in considerazione piccoli modelli linguistici e opzioni open source per la capacità di addestrare gli LLM su set di dati più piccoli e più accurati. Insieme ai modelli multimodali e alle simulazioni basate sull’AI, questi nuovi tipi di intelligenza artificiale “stanno costruendo un futuro in cui le aziende possono trovare il giusto tipo di AI per ogni attività”.

Un’altra tendenza ravvisata da Deloitte è che, dopo anni di dominio del software, l’hardware sta riprendendo il sopravvento. Ricorda l’importanza degli AI chip, che si insediano anche nei personal computer, fornendo accesso a modelli di intelligenza artificiale offline, riducendo i costi del cloud computing e migliorando la privacy dei dati. A questo proposito, guardando al futuro, nel report si considera che la continua integrazione dell’intelligenza artificiale nei dispositivi potrebbe rivoluzionare l’Internet of Things e la robotica, “trasformando settori come l’assistenza sanitaria attraverso dispositivi più intelligenti e autonomi”.

Dall’IT amplificato alle intersezioni intenzionali

Nel contesto Business of Technology, è forte il concetto di IT amplificato: l’AI amplia la portata (e le competenze) dei talenti tecnologici. Come si legge nel report,

“L’applicabilità dell’intelligenza artificiale alla scrittura di codice, al collaudo di software e all’aumento dei talenti tecnologici sta trasformando l’IT e innescando un allontanamento dalla virtualizzazione e dai budget ridotti”.

Ci sarà sempre più spazio per il core intelligente. Ancora una volta entra in gioco l’intelligenza artificiale, che “cambia tutto per la modernizzazione del core”. Come spiegano gli analisti Deloitte,

“per anni, i sistemi di pianificazione delle risorse aziendali e di base sono stati l’unica fonte di verità per i sistemi di record delle aziende. L’intelligenza artificiale sta fondamentalmente sfidando quel modello”.

Quello che emerge, in conclusione, è che tutto è sempre più interconnesso. Le organizzazioni hanno a lungo fatto affidamento su nuovi flussi di entrate guidati dall’innovazione, sinergie create tramite fusioni e acquisizioni e partnership strategiche. Ma sempre più, la segmentazione e la specializzazione hanno lasciato il posto a intersezioni intenzionali di tecnologie e settori. L’esempio posto è chiaro: quando due tecnologie si intersecano, sono spesso complementari, ma possono anche potenziarsi a vicenda in modo che entrambe le tecnologie alla fine accelerino il loro potenziale di crescita.

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