Tra pochi anni viaggeremo su una rete 5G.
Ecco perché è la strada giusta per far correre la città intelligente.
Lancereste mai una Ferrari al massimo della sua velocità su uno sterrato di montagna? Se siete pazzi, sì. Ma siccome pensiamo che non lo siete, allora è facile intuire che la risposta sia no. Per farlo, chiedereste almeno una strada ben asfaltata e sicura in ogni suo centimetro. Una strada come quelle su cui dovranno viaggiare i dati (cioè le Ferrari) nella Smart City ideale.
Un tipo di strada così esiste da tempo: si chiama 4G e lo usiamo tutti i giorni con i nostri smartphone e tablet. Ma il futuro è a un passo, e quel futuro si chiamerà 5G. Negli Stati Uniti – Paese pilota dell’innovazione tecnologica mondiale – il traguardo per poterne fruire è il 2020. Ma la realtà, in questo campo, corre più di quanto si riesca a immaginare. Così un gruppo di società piuttosto importanti sta lavorando per anticipare quel termine.
Chi sono queste società
I colossi all’opera sono tra i partner dello Smart Cities Council, un’associazione che riunisce tra le maggiori società al mondo per promuovere lo sviluppo delle tecnologie utili a una Smart City. Sul tema 5G, i lead partner sono Verizon, Cisco e Qualcomm; a loro, come partner ordinari, si aggiungono Ericsson, Nokia, Samsung e Alcatel-Lucent.
Perché il 5G, e cosa consente di fare
La risposta alla prima domanda è intuitiva: perché è più potente del 4G. Quest’ultimo – applicato oggi come 4G LTE – gira oggi a una velocità di 15 Mbps (Megabyte per secondo); il 5G sarà 50 volte più potente, portando la potenza di download a 750 Mbps.
Tanta grazia non è fine a se stessa, ma consentirà di fare quelle cose che, raccontate vent’anni fa in un film di fantascienza, ci avrebbero lasciato a bocca aperta.
Per esempio, rendere più efficaci i servizi di emergenza: immaginiamo i vigili del fuoco con dei caschi dotati di telecamera, capaci di inviare uno video in streaming in tempo reale ad altre forze di intervento, per avere collaborazione nel gestire una situazione ad alto rischio. Oppure pensiamo ai nostri elettrodomestici, che potrebbero essere più facilmente controllati da remoto per mezzo di uno smartphone, sia sul fronte dell’utilizzo (far partire una lavastoviglie mentre sei in ufficio) sia su quello del monitoraggio dei consumi.
L’attenzione alla mobility
Le società del Council al lavoro sul 5G hanno un occhio particolarmente attento sul tema della mobilità. Il potenziamento della rete, infatti, è una condizione essenziale per far comunicare tra di loro le vetture.
L’esempio classico è quello di un’auto che si sta avvicinando al luogo di un incidente: se si tratta di una connected car (capace quindi di collegare il computer di bordo alla rete) può inviare l’informazione ad altre auto che la seguono, suggerendo tempi di attesa o strade alternative. Non da ultimo, una rete 5G è essenziale per realizzare l’antico sogno umano dell’auto che si guida da sola; non un’utopia, ma un progetto concreto al quale stanno lavorando colossi come Apple e Google. Inoltre, l’apporto a una migliore mobilità viene dall’integrare tre tipi di «soluzioni intelligenti»: video, illuminazione e gestione del traffico. Su questa integrazione sta lavorando soprattutto Verizon, mossa anche da una semplice esigenza economica: negli Usa, infatti, i costi derivanti dal traffico congestionato sono di circa 121 miliardi di dollari all’anno.
I tempi
Il riferimento sono per ora solo gli Stati Uniti, dove abbiamo detto che la deadline originaria è fissata al 2020. Ma la stessa Verizon comincerà i test del 5G nel 2016, e conta di rendere operativo una parte di network già nel 2017.
IN BREVE
TECNOLOGIA
Software, 5G Lte, IoT, Video
DOVE ACQUISTARE LA SOLUZIONE
E’ una soluzione in fase di sviluppo da Verizon
PER CHI
PER QUALI RIVENDITORI
Rivenditori rivolti ai privati, alle Pmi e alle Grandi Imprese
DOVE NELLA CITTA’