Le magagne fanno notizia, i meriti meno. Ecco perché se si pensa all’Italia e alla ricerca scientifica, la percezione che se ne ha è di un quadro disastroso. Certo, non è idilliaco; ma forse è meno peggio di quanto si pensi. A dircelo è un dato: l’Italia è al secondo posto in Europa, dopo la Gran Bretagna, per numero di citazioni e pubblicazioni scientifiche dedicate all’Intelligenza Artificiale.
L’AI risulta infatti essere uno dei campi in cui la ricerca sviluppata nel nostro Paese è tra le prime al mondo. Il dato è stato reso noto nel corso di un evento organizzato a Roma da un intergruppo parlamentare dedicato al tema (qualcuno sarà anche sorpreso dallo scoprire che in Parlamento ci sono deputati che studiano gli sviluppi dell’AI). In Italia, dopotutto, è attivo il Laboratorio nazionale AIIS – Artificial intelligence for intelligent systems, un network che tra dipartimenti universitari ed enti (per esempio il Cnr e l’Istituto Italiano di Tecnologia), coordina 55 centri e impegna oltre 900 tra docenti e ricercatori.
Intelligenza artificiale: politica in movimento
Direttore dell’AIIS è l’ingegnere Rita Cucchiara, che all’evento romano (tenutosi allo Spazio Europa) ha spiegato come la ricerca del laboratorio sia attiva su tutti i principali campi di applicazione dell’AI. “Se devo individuare delle specificità – ha dichiarato al Corriere della Sera – le troverei sicuramente nell’ambito della mobilità, dei trasporti, ma anche l’AI applicata ai beni culturali, che è proprio una caratteristica sulla quale l’Italia sta lavorando tanto. E poi medicina, sicurezza e cybersecurity”.
La politica si è dunque accorta dell’importanza e del potenziale dello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Una prima iniziativa è quella del ministero dell’Istruzione, pronto a stanziare milioni di euro per progetti di collaborazione tra università sull’intersezione tra nuove risorse tecnologiche, rivoluzione industriale e sviluppo sostenibile. Il finanziamento è di 4 milioni di euro: aggiunti ai 12 già impegnati dal Cnr, fanno un budget complessivo a 16 milioni di euro. Parte di essi saranno destinati a finanziare 200 borse di dottorato.
Tra i progetti futuri, infatti, c’è anche una specifica scuola di dottorato, proiettata verso una intelligenza artificiale legata alle digital humanities e concentrata su 5 pillars: salute, agricoltura di precisione, industria 4.0, cybersecurity, società.
Comments are closed.