“QUESTO È IL MOMENTO PER SPERIMENTARE”
DUE DOMANDE A MASSIMO PIZZOCRI

Gli oggetti acquisiscono una sorta di intelligenza reattiva, e adattano le proprie «risposte» in base alle informazioni che ricevono.
Questa è una formidabile opportunità per migliorare le nostre esperienze di utilizzo.
L’Internet of Things ha davanti a sé una strada lunga; per ora le idee che promettono di migliorare la nostra quotidianità sono solo sulla carta.
Lo sviluppo vero e proprio comincerà quando le prime applicazioni riusciranno a rispondere a bisogni effettivamente reali.
«Ma fino ad allora, è il momento di sperimentare e percorrere strade inesplorate»: parola di Massimo Pizzocri, AD di Epson Italia.
Come vede lo sviluppo dell’internet of Things nei prossimi 24 mesi in Italia?
L’Internet of Things è senza dubbio una grande opportunità per coloro che vedono sempre più vicino un mondo in cui gli oggetti, grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e/o accedere a informazioni, acquisiscono una sorta di intelligenza reattiva. In qualche modo adattano le proprie “risposte” a seconda delle informazioni e delle situazioni che li circondano. È ovvio che ciò diventi un’opportunità, perché gli oggetti che sapranno connettersi meglio permetteranno di migliorare le nostre esperienze di utilizzo. Le prospettive che si aprono sono quindi assolutamente affascinanti.
Siamo agli inizi, la strada per rendere davvero popolare e pervasiva l’IoT è ancora lunga da percorrere. Tutti immaginiamo che le “cose” che usiamo possano restituirci informazioni, ma pochi per ora hanno idee davvero utili a soddisfare bisogni primari, al momento ci si concentra sulla quotidianità. Ma sono positivo, è una fase normale, lo sviluppo sarà esponenziale quando le prime applicazioni pionieristiche riusciranno a rispondere a bisogni reali. Sino ad allora vale la pena di sperimentare e percorrere anche strade inesplorate.
Quali sono i vostri progetti in ambito IoT per il 2017?
[inlinetweet prefix=”” tweeter=”” suffix=””]Le stampanti ovviamente rientrano nella categoria delle “cose” che vale la pena di integrare nei progetti di IoT[/inlinetweet]. Personalmente ritengo persino che sarà uno dei primi settori merceologici a fare passi concreti in questa direzione: si tratta di dispositivi informatici che per loro natura sono già collegati alla rete, hanno materiali di consumo, parti meccaniche in movimento, e via dicendo. È facile pensare a stampanti che ti avvisano poco prima di finire i consumabili o se è necessario sostituire un pezzo usurato, oppure che facciano partire una chiamata di un tecnico in caso di guasti. Noi di Epson ci stiamo lavorando: già nel 2017 prevediamo di rilasciare le prime applicazioni, e lo faremo coinvolgendo il canale in modo importante, come è nostra consuetudine.
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